Passa ai contenuti principali

Balsamo e Maschera

BALSAMO E MASCHERA A COSA SERVONO?



COSA SONO? 

Sia il balsamo che la maschera vengono chiamati “condizionante per capelli”. 
Il condizionante è quel prodotto per la cura dei capelli utilizzato per migliorarne l'aspetto, la brillantezza, la pettinabilità, la lubrificazione, la resistenza e l’impermeabilizzazione, il tutto riducendo contemporaneamente, se possibile, l'elettricità statica. 

L'uso di un condizionante si rivela necessario in seguito alla perdita di lipidi, in particolare il sebo rimosso dal lavaggio; ad esso si chiede soprattutto di espletare alcune delle funzioni del sebo naturale, come ridurre l'elettricità statica, aumentare la brillantezza e scorrevolezza del capello. 
Oltre a ciò, il condizionante per capelli, come il sebo, riduce la permeabilità all'acqua ed al vapore acqueo (umidità); in sostanza, impermeabilizza parzialmente il capello, riducendo crespo e gonfiore.

Altra funzione che svolge il condizionante, grazie al suo pH acido, è aumentare l'aderenza della cuticola al fusto e mantenere la giusta struttura a strati sovrapposti favorendo la maneggevolezza del capello (proprio come il risciacquo acido, anche se non si sostituisce a questo).

Le componenti emollienti dei condizionanti per capelli lubrificano ed aumentano notevolmente la morbidezza, riducendo la probabilità che il passaggio del pettine arrechi danni alla cuticola e facilitandone la districazione.
Grazie a questa funzione può, in alcuni casi, ridurre la probabilità che si formino doppie punte o che la cuticola venga danneggiata.

In sintesi l’insieme delle sue azioni aiuta a mantenere i capelli integri ed in salute.

A tal proposito è giusto accennare che esistono poi condizionanti che vengono applicati sul capello per evitare i danni preventivi, i cosidetti prodotti leave in, che, come lascia presagire il termine stesso, non vengono sciacquati via!





DIFFERENZA FRA BALSAMO E MASCHERA(?)




Ricordiamo che, come dimostra l’immagine soprastante, maschera e balsamo sono la stessa cosa: hanno la medesima formulazione di base, svolgono le stesse funzioni (idratano e nutrono il capello disciplinandolo), ed hanno entrambi ph acido per chiudere le cuticole del capello rendendolo lucido!

Balsamo viene tradotto in inglese come “conditioner” (condizionante), mentre la maschera per capelli prende il nome “deep conditioner” (condizionante profondo). Viene dunque chiamato "profondo" un condizionante che presenta più ingredienti funzionali, che agisce “in profondità” e per tempi più lunghi. 

Di fatto però si tratta comunque dello stesso prodotto, il conditioner, che nella nostra lingua a seconda se profondo o istantaneo prende due nomi diversi.
L’unica differenza che può esservi tra un balsamo “istantaneo” (conditioner) ed uno “profondo” (deep conditioner) dipende quindi dalla concentrazione di principi attivi dello stesso, cui consegue il tempo di applicazione. 

Il condizionante profondo è più corposo e ricco di principi attivi, può quindi essere applicato sia prima che dopo lo shampoo per essere tenuto in posa dai 20 ai 30 minuti. 
I condizionante istantaneo, invece, viene normalmente applicato dopo lo shampoo e risciacquato poco dopo, questo perché più povero di principi attivi.

Attenzione, non sempre è così...

Esistono in commercio balsami (quindi teoricamente condizionanti istantanei) fin troppo ricchi di attivi per essere utilizzati dopo lo shampoo o risciacquati quasi nell’immediato e maschere (quindi teoricamente condizionanti profondi) quasi prive per essere considerata tali, ovvero le cosiddette “maschere vuote”.

Spesso -più diffusamente fra i prodotti accettabili- la definizione “maschera” (quindi condizionante profondo) viene data ad un prodotto cui sono presenti pochi principi attivi -alla pari o meno di un condizionante istantaneo comune- per incentivare le vendite. 
Una trovata marketing per invogliarvi a comprare un prodotto piuttosto che un altro.
Per avere consapevolezza di ciò che stiamo comprando occorre perciò dare sempre un’occhiata alla lista degli ingredienti (INCI) evitando di affidarsi alla sola dicitura del prodotto, che, come abbiamo visto, potrebbe essere ingannevole. 




COME SCEGLIERE BALSAMO E MASCHERA? 

Come abbiamo appena appurato maschera e balsamo sono lo stesso prodotto, il condizionante, possono poi essere distinti in condizionanti profondi (se più corposi) e condizionanti istantanei (se meno ricchi).
La scelta di uno o dell’altro è consapevole se fatta consultando l’INCI dei prodotti.
Esistono infatti capelli che necessitano di un condizionante ricco di attivi per poter essere domati e risplendere, mentre altri richiedono un prodotto più leggero.
Capelli molto rovinati potrebbero richiedere l’uso di condizionanti profondi (generalmente maschere), per poter essere gestiti. Come anche i capelli con troppo volume, mentre invece capelli che tendono ad appesantirsi dovrebbero prediligere condizionanti istantanei (generalmente balsami), quindi poco corposi che mantengano la chioma leggera!
In genere i capelli crespi e secchi dovrebbero orientarsi su prodotti che contengano ingredienti idratanti (profondi o istantanei, secondo le proprie esigenze), capelli rovinati dovrebbero trovare prodotti che contengano ingredienti nutrienti, idratanti e i cosiddetti “ricostruenti”.
Oltre ad imparare ad orientarsi nella scelta della tipologia del prodotto è bene anche imparare a conoscere le sostanze che più piacciono ai nostri capelli, fra i più importanti i principi attivi e gli ingredienti “districanti” (chiamati anche  condizionanti).




COME USARE BALSAMO E MASCHERA?

Con quanto detto finora speriamo di aver finalmente sfatato il mito che maschera e balsamo svolgono funzioni diverse e possiamo concentrarci sull’utilizzo di entrambi i prodotti! 

Maschera e balsamo possono essere usati entrambi come condizionante per capelli dopo il lavaggio (il tempo di posa, si è detto, varia in base alla formulazione del prodotto ed alle esigenze dei capelli), la maschera invece (ma anche un balsamo ricco) può essere usata anche come impacco, pre o post shampoo.

Sia il balsamo che la maschera possono essere usati come base impacco per le nutrizioni e ricostruzioni, sono invece sconsigliati nella pastella di erbe poiché avendo di solito una base grassa (oli e/o burri) potrebbero comprometterne la resa, ma possono essere utilizzati in combinazione all'henné per creare la famosa Sherazade

Una cosa che non tutti sanno è che anche nel balsamo sono presenti dei tensioattivi, quindi un altro utilizzo che ne possiamo fare riguarda la preparazione del cowash. Per questo lavaggio alternativo si tende a prediligere balsami non eccessivamente ricchi di principi attivi e più economici (ma pur sempre eco-bio o accettabili) poiché la loro azione in quel caso è quella di pulire la cute senza ungerla e/o appesantirla.



In questo articolo abbiamo visto che maschera e balsamo svolgono quindi le stesse funzioni, diffidate dunque da chi vi dice che la maschera chiude le squame del capello e quindi va applicata dopo il balsamo, che il balsamo si appoggia solo sul capello senza penetrarlo appesantendolo o qualunque altra trovata commerciale che potrebbero inventarsi. 
La verità è questa: la formulazione e il ph sono gli stessi, cambia solo la concentrazione di principi attivi presenti (non sempre una maschera è più ricca di un balsamo, quindi bisogna sempre controllare l’INCI), ed è quindi inutile applicarli entrambi nello stesso lavaggio. Rimane più saggio scegliere un solo valido prodotto che soddisfi le vostre esigenze!
Con ciò speriamo che siano stati sfatati alcuni miti ricorrenti su questi due prodotti è che questo articolo vi sia d'aiuto risolvendo dubbi e curiosità!

Commenti

Post popolari in questo blog

Il picramato di sodio nell'henné

PICRAMIC ACID Oggi siamo qui a parlare di un’argomento che nasce come semplice voce di un’ articolo , ma di cui vi molto da diffondere e che quindi ha richiesto uno spazio tutto suo! Il titolo parla chiaro e sicuramente ne avrete già sentito parlare, ma siete sicuri di avere le idee ben chiare sull’argomento ? COS'È?   Il picramato di sodio (sodium picramate) è un colorante sintetico di colore rosso spesso addizionato alla polvere di henné. Viene usato per ottenere colorazioni più intense rispetto a quelle ottenibili con pura Lawsonia inermis (unico vero e proprio henné), per annullare i tempi di ossidazione e accelerare la posa necessari per il rilascio del pigmento, ma soprattutto per freddare in breve tempo il tono. Viene in genere addizionato a polvere di Lawsonia dal basso potere tintorio, o di scarsa qualità, ma lo si può trovare anche in henné di qualità, destinati anche ai saloni di bellezza (poiché appunto aiuterebbe a diminuire i tempi di posa della pas...

Lista Parrucchieri ECO-BIO

PARRUCCHIERI ECO-BIO/ACCETTABILI I n questo articolo vi presenteremo alcuni parrucchieri che utilizzano prodotti accettabili, eco-biologici e/o erbe tintorie. Oltre all’elenco vi saranno fornite informazioni quali indirizzo e numero telefonico di ogni professionista, inoltre, cliccando sul nome del salone scelto, verrete reindirizzati al sito o pagina Facebook dello stesso per ulteriori informazioni. Per un consumo consapevole consigliamo sempre di controllare di persona l’etica della persona cui state affidando i vostri capelli, poiché, aldilà della parola dataci non abbiamo la certezza dell’affidabilità e trasparenza lavorativa. ABRUZZO  L’AQUILA Hair style Marzia Via Giovanni di Vincenzo, 25 Tel.  339 341 1244 VASTO (CH) Cinzia Parrucchieri  Via Roma, 41 Tel.  0873 368954 BASILICATA MATERA D’amelio Raffaele Parrucchieri Via la Martella, 7 Tel. 0835 388103 CALABRIA ...

Gel di pala Fico d'India

OPUNTIA FICUS-INDICA Il fico d’india (cui nome scientifico è Opuntia ficus-indica) è una pianta succulenta appartenente alla famiglia delle cactacee al genere opuntia.   Si tratta di una succulenta arborescente che può raggiungere i 4-5 metri di altezza. Il fusto è composto da cladodi (comunemente denominati pale), si tratta di fusti modificati, di forma appiattita e ovaliforme, lunghi da 30cm a 40 cm e larghi da 15cm a 25 cm, che, unendosi gli uni agli altri formano delle ramificazioni. Le pale (cladodi) assicurano la fotosintesi clorofilliana, vicariando la funzione delle foglie. Recenti studi genetici indicano la pianta originaria del Messico centrale. Veniva coltivata e commerciata già ai tempi degli Aztechi, presso i quali era considerata pianta sacra con forti valori simbolici e che prendeva il nome di Nopal.  Da qui si diffuse successivamente come merce di scambio a tutto il Mesoamerica e quindi a Cuba, Hispaniola, e alle altre isole ...