Si sente sempre più spesso parlare dei metodi no-poo, ma di cosa si tratta esattamente?
Per "lavaggio no-poo", si intende lavare i capelli senza l'ausilio dello shampoo.
Questo è possibile in vari modi, tuttavia urge precisare che si tratta di metodi alternativi, ovvero che non possono sostituire lo shampoo, ma possono essere alternati ad esso.
I metodi no-poo sono pensati per coloro costretti, per un motivo o per l'altro, a lavare i capelli tutti i giorni, o quasi, per chi trova il lavaggio con shampoo troppo aggressivo o per chi, semplicemente, ha voglia di sperimentare.
Con questi lavaggi alternativi sarà possibile allungare il tempo fra un lavaggio e l'altro, così da non infastidire la cute.
Questo perché gli shampoo (eco-bio, accettabili o non) possono risultare piuttosto “aggressivi”, diluiti o meno, specialmente in caso di lavaggi frequenti. I lavaggi frequenti -soprattutto se giornalieri- ostacolano le importanti funzioni che svolge il sebo cutaneo e compromettono il pH della pelle, anch'esso difensore cutaneo.
Questo stress può irritare la cute, provocando forfora, secca o grassa, nei soggetti più o meno predisposti.
Quali sono quindi questi famosi metodi no-poo? Li vediamo tutti di seguito.
COWASH
Il "co-wash", abbreviazione di "conditioner only wash", tradotto "lavaggio con solo condizionante" è un metodo di lavaggio alternativo, pensato per agire in modo delicato sulla cute.
Il cowash di fatti viene utilizzato per evitare di irritare eccessivamente la cute con lo shampoo ed i lavaggi troppo ravvicinati, ma può essere usato anche come semplice alternativa al normale shampoo, seppur non ci sono necessari lavaggi frequenti.
Come presagito dal nome, per realizzare questo tipo di lavaggio alternativo occorre utilizzare un balsamo (ovvero il conditioner).
Esso è funzionale in quanto contiene dei tensioattivi, chiamati cationici, più delicati e meno schiumogeni rispetto ai tensioattivi anionici impiegati nella produzione di shampoo. Tuttavia la funzione che svolgono questi tensioattivi cationici è primariamente condizionante (da cui il nome "cowash"), di fatti perché il nostro lavaggio con solo condizionante sia ottimale sarà necessario avvalerci dello zucchero (viene preferito lo zucchero di canna, ma per le cuti più sensibili la sua grana potrebbe essere troppo spessa e dunque aggressiva! In tal caso occorrerà sostituirlo con lo zucchero semolato).
Massaggiando la cute i granelli di zucchero asporteranno lo sporco ed il sebo in eccesso per azione meccanica lasciando cute e capelli morbidi e districati.
Poiché il lavaggio sia efficiente senza appesantire i capelli è necessario prescegliere balsamo (o maschere) cosiddetti "vuoti", ovvero poco ricchi di estratti. Fra gli accettabili sono consigliati Splend’Or addolcente al Cocco, in quanto trattasi di un prodotto a basso costo, Mandorle e fiori di Loro di Garnier -leggermente più pesante- oppure la maschera Parisienne ai semi di Lino o Glenova. Mentre per quanto riguarda i prodotti eco-bio sono proposti i balsami Ekos al succo d'Aloe/fiori d'Arancio e Miglio o il balsamo Gently con estratto di Riso.
Le dosi sono soggettive, son dipese dalle esigenze della cute e da quanto son folti e lunghi i capelli, ma indicativamente possiamo dire che è diffuso fare una parte di balsamo ed una di zucchero oppure una parte di balsamo e due di zucchero.
Si mischiano insieme balsamo (o maschera) e zucchero e si massaggiano energicamente sulla cute (senza esagerare). È necessario procedere alla stesura del composto il prima possibile, poiché attendendo lo zucchero potrebbe sciogliersi e vanificare l'azione lavante. A tal proposito occorrerà agire scrupolosamente perché il lavaggio sia ottimale. Dopo aver strofinato per bene la cute si porterà il composto anche sulle lunghezze e si lascerà il composto in posa per 10 minuti circa perché possa intanto agire anche la sua funzione idratante e/o nutriente. Successivamente si potrà procedere al risciacquo, alla districazione dei nodi (con condizionante se necessario) e al risciacquo acido come sempre.
GELWASH
Se il cowash dovesse risultare troppo pesante per la chioma si potrà passare all’alternativa più light: il gelwash.
Si tratta di ridurre la quantità di balsamo e di introdurre una quantità di gel (Aloe, semi di Lino, amidi...).
Le dosi sono le seguenti:
- 1 parte di gel
- 1 parte di balsamo
- 1 cucchiaino di miele
- 1/2 cucchiai di zucchero di canna
Venendo ridotti i condizionanti e gli estratti (oli e burri più colpevoli) presenti nel balsamo questo metodo alternativo al lavaggio risulterà più leggero sul capello, pulendolo senza ungerlo o privarlo di forma e/o volume. Ovviamente ciò comporta anche la riduzione dei tensioattivi cationici menzionati poco prima, quindi il lavaggio potrebbe risultare più blando. In tal caso è possibile più zucchero (quindi prevalenza del rapporto 1 a 2) oppure variare parzialmente le quantità di gel con quelle di balsamo.
Esiste una variante della ricetta, che prevede la sostituzione totale del balsamo, prendendo alla lettera il termine "gel-wash".
In quest'alternativa la pulizia avverrà esclusivamente grazie all'azione meccanica creata dallo sfregamento dello zucchero sul cuoio capelluto e, poiché non sarà presente la porzione di condizionante, il lavaggio potrebbe perdere d'efficacia. Non sembra allettante, tuttavia venendo privato dei condizionanti e degli estratti il lavaggio risultando meno untuoso e pesante sulla chioma, lasciando intatti forma, leggerezza e volume.
Le dosi sono le seguenti: - 1 parte di gel
- 1/2 parti di zucchero
È importante ricordare che, siccome lo zucchero è una sostanza idrosolubile, perché il nostro cowash agisca da scrub asportando via la sporcizia, occorrerà essere pazienti ed unirlo al balsamo nell'attimo dopo aver bagnato i capelli per essere poi subito steso.
Per assicurarsi un'efficace pulizia è inoltre necessario attendere qualche minuto (quattro o cinque minuti, il tempo che lo zucchero si sciolga) massaggiando delicatamente il composto su cuoio capelluto e lunghezze per poi risciacquarlo via accuratamente.
Nonostante si tratti di un lavaggio alternativo molto apprezzato e diffuso è possibile che non soddisfi le vostre aspettative, dandovi la sensazione di non aver pulito a fondo i capelli, facendo restare i capelli puliti meno a lungo. È normale, in quanto occorre sperimentare per prendere dimestichezza con le dosi e trovare il balsamo e/o la sostanza granulosa più adatta a noi. Bisogna inoltre ricordare che si tratta comunque di una pulizia meno accurata rispetto alla detersione con tensioattivi.
SHAMPOO SECCO
Molti di voi si saranno già imbattuti in qualche shampoo a secco presente in commercio, ma non tutti sanno che vi è un'alternativa del tutto home-made.
Per uno shampoo a secco è possibile usare molte delle materie prime che adoperiamo già, ma una è la più gettonata l’amido.
Che sia di mais o riso, poco importa, l’amido da questo punto di vista è importante poiché viene usato per assorbire il sebo e lo sporco in eccesso, ritardando così il lavaggio con gli shampoo tradizionali.
Sebbene agisca alla medesima maniera, il bicarbonato NON è un’opzione contemplabile.
Il bicarbonato di sodio altro non è che un sale, esso dunque andrà a seccare il capello rendendolo più poroso e di conseguenza opaco.
Anche l’amido però se non ben distribuita potrebbe opacizzare o creare una patina biancastra sui capelli, dunque bisognerà prestare accortezza durante la stesura!
Per poter distribuire al meglio il composto sui capelli occorrerà impregnare i polpastrelli con una quantità minima di polvere e tamponare delicatamente i capelli alla radice, limitandosi alla zona “unta”.
Per distribuire meglio il prodotto è poi possibile spolverare i capelli con un pennello da trucco (adoperato da alcuni anche per la stesura iniziale), con un pennello per la stesura della tinta oppure ancora con un contenitore spargisale.
Il composto andrà lasciato agire sui capelli un tempo che può variare fra i 5 ed i 10 minuti, il tempo di posa è necessario per dare il tempo alla mistura di assorbire la parte grassa in eccesso ed essere così funzionale. Una volta superato il tempo d’attesa necessario occorrerà frizionare i capelli e/o spazzolarli per eliminare l’eccesso di prodotto, in caso non vogliate rischiare di rovinare lo styling è comunque possibile utilizzare il getto del phon.
Il solo amido potrebbe essere soddisfacente per chiome chiare, poiché i residui di polveri bianca saranno impercettibile fra i capelli, al contrario invece tonalità più scure potrebbero non scamparla ed ecco che arrivano in nostro aiuto una serie di ingredienti: sui capelli castani è possibile aggiungere al composto del cacao, poiché la sua tonalità cioccolato sarà in grado di contrastare il chiarore dell’amido.
Su capelli rossi invece è possibile utilizzare polvere di rosa, ibisco e robbia per le tonalità fredde, oppure curcuma e robbia per le tonalità più calde. Come sempre, per poter capire quale sia il metodo e la ricetta che faccia al caso nostro sarà necessario sperimentare in prima persona, poiché come sempre vige la regola della soggettività.
ERBE COSMETICHE
Sebbene meritino una sezione a loro dedicata, è doveroso menzionare in questo articolo anche le erbe cosmetiche, nello specifico le cosiddette erbe lavanti. Si tratta di erbe cosmetiche in grado di detergere le nostre chiome, questo perché contenti saponine.
Le saponine sono composti chimici di origine vegetale contenute in centinaia di piante come sistemi difensivi contro organismi patogeni.
Sono in grado di abbassare la tensione superficiale in soluzioni acquose e sono capaci di formare soluzioni colloidali (pertanto usanti anche come emulsionanti) schiumeggianti.
Le saponine sono formate dall'unione di residui zuccherini con una molecola non zuccherina detta aglicone. Gli zuccheri formano una sezione idrosolubile mentre l'aglicone risulta essere liposolubile ed a ciò è dovuta la loro attività detergente.
La preparazione delle erbe cosmetiche lavanti è analoga a quella delle altre erbette o dell'henné: occorrerà aggiungere alla nostra polvere dell’acqua tiepida/calda e mescolare fino ad ottenere una pastella liscia ed omogenea che andremo poi a stendere sui nostri capelli.
È sempre opportuno specificare che le saponine sono ittiotossiche, pertanto il loro utilizzo rispetterà noi e le nostre chiome, ma non l'ecosistema.
NOCI DEL SAPONE
Le noci del sapone sono i frutti essiccati del Sapindus Mukorossi, anche detto albero del sapone (con tale nome sono conosciuti anche i frutti di Aritha).
I suoi frutti a contatto con l’acqua calda sono in grado di rilasciare saponine. Questo è un metodo alternativo molto gettonato per il bucato, ma può prestarsi tranquillamente all’uso capilifero.
Occorrerà munirsi di 5/6 noci (corrispondente di 15/20g) che andranno divise in due parti e messe a bollire in un litro d’acqua.
Per poter rilasciare saponine occorrerà attendere che l’acqua arrivi ad ebollizione. Una volta arrivata a tale temperatura andrà spenta la fiamma e lasciare le noci in infusione per 15/20 minuti. Atteso il tempo richiesto occorrerà filtrare l’infuso ed attendere che raggiunga una temperatura tale da render il nostro risciacquo lavante utilizzabile. L'infuso andrà utilizzato come fosse un risciacquo acido! Se però il lavaggio non dovesse soddisfare le vostre aspettative potrete utilizzare l'acqua d'infusione delle noci per preparare la pastella di erbe lavanti.
ARGILLE
L'argilla è una tipologia di terreno molto fine, capace di assorbire grandi quantità d'acqua, viene estratta da cave sotterranee o a cielo aperto, per poi essere essiccate.
Esistono diverse tipologie di argille, in relazione alla proporzione degli elementi in loro presenti (silicio, alluminio, ferro..)
L'argilla che più ci interessa è di origine marocchina, chiamata Ghassoul o Rhassoul, ha la particolarità proprietà di contenere saponine, e quindi avere potere lavante, inoltre ha potere seboregolatore (regola il sebo, funzione particolarmente utile a chi ha la cute grassa), e condizionante (non è quindi necessario l'uso di balsamo dopo il lavaggio).
La preparazione delle argille per il lavaggio è molto semplice, poiché simile a quella delle erbe cosmetiche. Basterà unire pochi cucchiai di polvere (2/3 saranno sufficienti) a dell’acqua tiepida e mescolare fino a creare un composto omogeneo. La pastella si applica necessariamente a capelli umidi massaggiando bene in cute. Saranno sufficienti dai 15 ai 20 minuti di posa, dopodiché occorrerà risciacquare accuratamente. Poiché limitarsi al vedere l'acqua pulita potrebbe non essere sufficiente. Per facilitare l'operazione di fatti è possibile usare una noce di balsamo (anche in cute, come per l'henné).
Sebbene siano meno conosciute rispetto al Ghassoul ed al Multani Mitti anche le altre argille possono essere utilizzate per il lavaggio dei capelli. Le argille, che a differenza del ghassoul non contengono saponine, hanno da attribuire la loro azione lavante al potere assorbente.
FARINE
Alcune farine, come quella di ceci o Avena, similmente ad alcune erbe, contengono saponine, ovvero glicosidi terpenici origine vegetale che prendono il nome dalla Saponaria officinalis, che veniva coltivata un tempo per il lavaggio della lana.
Esse sono in grado di abbassare la tensione superficiale in soluzioni acquose, sono capaci di formare soluzioni colloidali schiumeggianti e si possono usare come emulsionanti. La preparazione è la medesima delle erbe lavanti, pertanto possono essere miscelate ad erbe contenenti saponine per creare mix lavanti, purché la posa sia di un massimo di 10 minuti, accompagnata da massaggio.
SHAMPUOVO
Il lavaggio con l’uovo ha radici storiche ed è attribuibile infatti alla regina Sissi, Elisabetta di Baviera, famosa per la sua lunga chioma e l’ossessione per la preservazione della bellezza.
Pare infatti che l’imperatrice d’Austria e regina d’Ungheria impiegasse un’intera giornata nel lavaggio dei capelli -lunghi fino alle caviglie- e che quest’operazione richiedeva l’uso di una mistura composta da 30 tuorli d’uovo e Cognac.
Sebbene ad oggi la ricetta sia stata rivisitata rimane un’ottima alternativa poiché del tutto ecologico e delicato.
A lavare infatti anche in questo caso non sono né tensioattivi né saponine, ma bensì la lecitina.
Si tratta di una sostanza contenuta nel tuorlo dell’uovo cui ogni molecola possiede una parte lipofila ed una idrofila. Gli acidi grassi sono attratti dai grassi e il residuo fosforico è attratto dall'acqua.
Ciò significa, come accade coi tensioattivi, la parte lipofila si legherà al sebo della cute e la idrofila aiuterà ad asportarlo durante il risciacquo.
Per poter utilizzare in nostro uovo come lavaggio alternativo occorrerà in primo luogo separare l’albume dal tuorlo ed eliminare da esso la pellicina che lo circonda.
Poiché l’alcol secca i capelli andremo a sostituire il Cognac con del succo di limone, che aiuterà a sgrassare la nostra chioma. A tale composto possiamo aggiungere una porzione ridotta di sostanza idratante a piacere (molto apprezzato il miele) , purché non si diluisca troppo la consistenza del nostro shampuovo.
È inoltre possibile aggiungere l’uovo alla pastella di erbe o farine lavanti per favorirne l'azione lavante.
SHAMPONEY
Anche il solo miele può essere utilizzato per il lavaggio dei capelli, ma per farlo, poiché il potere lavante è dato dall’azione meccanica, occorrerà farci aiutare da sostanze come acqua e limone.
Al momento occorrerà diluire 1/5 di miele in 3/5 d’acqua tiepida.
Una volta mescolato il composto bisognerà aggiungere 1/5 di limone e procedere poi con l'applicazione!
Commenti
Posta un commento