Passa ai contenuti principali

Althea & Malva

ALTHEA OFFICINALIS  e  MALVA SYLVESTRIS



L'altea comune (riconoscibile all’interno dell’INCI come Althea officinalis), anche detta Malva bianca -nomea dovuta al colore dei suoi fiori- e la Malva selvatica (riconoscibile all’interno dell’INCI come Malva sylvestris) sono due piante erbacea perenni appartenenti alla famiglia delle Malvaceae. 

La prima appartiene al genere Althaea ed è diffusa nei luoghi umidi in gran parte dell'Europa centro-meridionale. Il nome deriva dal greco “álthomai/althain” e significa “guarire, risanare”. 
La seconda, invece, appartiene al genere Malva ed è diffusa in gran parte dell’Europa e dell’Asia temperata. Il nome deriva da una radice greca “μαλ” ed ha il significato di “molle” poiché dai tempi più antichi le si riconoscono proprietà emollienti, lenitive ed antinfiammatorie.
Possiamo inoltre riconoscerle anche il nome di Marshmallow poiché con essa si ricavavano caramelle medicinali.


PROPRIETÀ

Le radici essiccate di queste piante danno origine a due polveri cosmetiche idratanti e del tutto neutrali.
Già battezzate "i nuovi Methi" l'Altea e la Malva sono indicate per la cura dei capelli crespi e disidratati. Contengono infatti mucillagini ideali per l'idratazione; inoltre la presenza di amidi, pectine e flavonoidi favoriscono la creazione di una pastella gelatinosa, liscia ed omogenea. 

Si tratta inoltre di erbe cosmetiche particolarmente condizionati, in grado di donare volume, ammorbidire ed irrobustire la chioma.
Nota aggiuntiva, che sicuramente non guasta, l’odore dell’Altea o della Malva è piacevole, sicuramente meno pungente di quello di molte altre erbette, e la preparazione è sicuramente molto più facile dell'altamente idratante -nonché famoso- Methi.


PREPARAZIONE

La preparazione dell’Althea è a metà tra quella del Sidr e quella del Methi.
Una volta setacciata la quantità di Althea desiderata (di solito 2/3 cucchiai sono più che sufficienti) procedere con l'aggiunta di acqua calda -NON bollente- a filo e mescolare energicamente onde evitare grumi. Una volta aggiunta la quantità d’acqua necessaria a creare una pastella dalla consistenza cremosa (simile allo yogurt) è possibile montare il composto con la frusta, o eventualmente con l'ausilio di un frullatore, così da ottenere un composto più spumoso e voluminoso. Quando il tutto sarà ultimato coprire il composto con una pellicola e lasciare idratare dalle 8 alle 12 ore.

Occorre avere pazienza nella preparazione di queste erbe, attendere che abbiano assorbito l'acqua prima di idratare nuovamente e sciogliere bene i grumi.


APPLICAZIONE

Come la maggior parte degli impacchi idratanti Malva e Althea andranno applicate post shampoo, ovvero dopo il lavaggio, su capelli umidi e coperti poi con pellicola (o preferibilmente con una cuffietta da poter riutilizzare) ed eventualmente cappellino. La posa, come sempre, è soggettiva e varia da un minimo di 45 minuti ad massimo di 2/3 ore, dopo sciacquare abbondantemente finché l’acqua non diverrà limpida, e se ce ne sarà bisogno pettinare i capelli con una noce di balsamo. Ultimare il lavaggio con risciacquo acido e leave in come al solito


CONSERVAZIONE

Come ogni composto che presenti acqua, l’Althea e la Malva possono essere conservate congelate nelle formine per il ghiaccio o in barattoli di vetro da poter facilmente scongelare all’occorrenza.

Le polveri avanzate, ovvero non miscelate all'acqua, devono essere conservate con chiusura ermetica in un luogo asciutto ed al riparo dalla luce diretta.


...PELLE IN ERBA

Come molte altre erbe (e materie prime usate negli impacchi) l’Althea officinalis e la Malva sylvestris sono indicate per la cura della pelle.
Oltre alle più conosciute proprietà idratanti, che le rendono adatte anche alle pelli più secche, grazie alla presenza di flavonoidi queste erbe godono di proprietà antiossidanti e lenitive. Ciò le rende adatte a cuti sensibili, delicate o irritate.




Commenti

Post popolari in questo blog

Il picramato di sodio nell'henné

PICRAMIC ACID Oggi siamo qui a parlare di un’argomento che nasce come semplice voce di un’ articolo , ma di cui vi molto da diffondere e che quindi ha richiesto uno spazio tutto suo! Il titolo parla chiaro e sicuramente ne avrete già sentito parlare, ma siete sicuri di avere le idee ben chiare sull’argomento ? COS'È?   Il picramato di sodio (sodium picramate) è un colorante sintetico di colore rosso spesso addizionato alla polvere di henné. Viene usato per ottenere colorazioni più intense rispetto a quelle ottenibili con pura Lawsonia inermis (unico vero e proprio henné), per annullare i tempi di ossidazione e accelerare la posa necessari per il rilascio del pigmento, ma soprattutto per freddare in breve tempo il tono. Viene in genere addizionato a polvere di Lawsonia dal basso potere tintorio, o di scarsa qualità, ma lo si può trovare anche in henné di qualità, destinati anche ai saloni di bellezza (poiché appunto aiuterebbe a diminuire i tempi di posa della pastella

Henné: tono freddo

I TONI FREDDI DELL'HENNÉ In questo documento tratteremo la Lawsonia Inermis vero e proprio henné , nelle sue tonalità fredde: "rosso ciliegia" e "rosso violaceo". Gli henné dal tono freddo in genere hanno origine in Asia, i più conosciuti pertanto provengono da India, Pakistan e Iran e possono dare tonalità che virano dal rosso scarlatto all'indaco. Tuttavia in pochi sanno che l’intensità della tonalità dipende anche dalla percentuale di Lawsone contenuta nelle foglie del nostro henné . Le foglie con un alta percentuale di Lawsone sprigionano più pigmento e vengono contraddistinsi dalla dicitura Body Art Quality (BAQ), sono dunque generalmente destinati all’utilizzo cutaneo -per la creazione dei famosi Mehndi-, ma ciò non è di certo un limite, anzi..!   Il colore finale è però dipeso da vari fattori. Qui un esempio di henné sottoposto a luce diretta ed indiretta gentilmente fornitoci da Annapaola Bucciarelli  Primo fra tutti la base cui s

Gel di Fecola di Patate

G.A.P.: GEL ALL'AMIDO DI PATATE Il gel di fecola di patate, è una sostanza idratante ottenuta dalla polvere dell’amido (chiamato anche fecola) di patate combinata ad un liquido (acqua, infuso, decotto).  La fecola di patate viene estratto dai tuberi della pianta della patata. Le patate vengono schiacciate, liberando così gli amiloplasti, ovvero i granuli di amido che verrà successivamente lavato ed essiccato assumendo l'aspetto di una polvere bianca finissima, quasi impalpabile! OCCORRENTE •200ml di acqua (o infuso/decotto a scelta) •2 cucchiai di fecola di patate PROCEDIMENTO Sciogliere in 200 ml (circa due bicchieri) di acqua fredda due cucchiai di amido setacciato. È importante che il liquido scelto sia freddo poiché le alte temperature permettono la gelificazione dell’amido ed utilizzare l’acqua calda renderebbe il gel grumoso ed inutilizzabile. Mescolare il composto fino a completa soluzione dell’amido e una volta ottenuto un liquido omogene