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Henné ed Erbe: Miti da Sfatare

MYTHBUSTERS


In questo articolo abbiamo voluto racchiudere alcuni del falsi miti che riguardano l’henné e le erbe cosmetiche (tintorie e non) al fine di fare chiarezza sull’argomento! 



INIZIAMO..!



Uno dei falsi miti più conosciuto ritiene l’henné (e tutte le erbe tintorie) incompatibili con tinte e decolorazioni affermando che possano far diventare i capelli verdi. Tale diceria è errata e si rifà su due uniche eccezioni: l’Indigo, Katam ed il picramato di sodio.



"L’henné e le erbe rovinano i capelli"quante volte avremo sentito questa frase con eventuale spiegazione annessa? Banalmente è pronunciata per portare l’acqua al proprio mulino, ma vi può essere anche una ragione più veritiera dietro. Dopo l’applicazione dell’henné, e/o di altre erbe, i capelli potrebbero momentaneamente secchi duramente il risciacquo e l’asciugatura. Tale condizione può essere mal interpretata da chi si affaccia per la prima volta a questo mondo, ma non è permanente o irrimediabile! Sarà opportuno avvalersi di una corretta routine -come spiegato nella sezione “primi passi”-, che preveda risciacquo acido ed un buon leave in



"L’olio addizionato all’henné combatte la secchezza", sbagliatissimo! L’olio, come abbiamo affrontato in precedenza, è un lipido, pertanto potrà apportare nutrimento al nostro capello, ma non idratazione. Per poter idratare il capello e combattere così crespo e secchezza (tipici sintomi della disidratazione) è necessario affidarsi alle sostanze idratanti che possono essere addizionate all’henné! Gli oli infatti -come il sebo cutaneo- potrebbero intaccare la presa dell’henné e, senza ombra di dubbio, delle erbe tintorie. 



"L’henné e le erbe lisciano i capelli ricci", quest’affermazione è errata, ma ha un qualcosa di veritiero. Legandosi al capello la Lawsonia Inermis crea spessore e questo aumento di massa può portare ad un appesantimento del riccio. Ciò avviene principalmente ai capelli mossi o leggermente ricci dati dai maltrattamenti passati.
Un riccio naturale invece beneficerà di tale trattamento andando a disciplinare e definire la forma! 



"L’henné e le erbe risanano il capello decolorato". Ahimè, esclusivamente la Lawsonia Inermis può legare alla cheratina del capello ispessendolo. Ma per quanto riguarda le erbe non vi è nulla di più scorretto da pensare. Le erbe cosmetiche possono aiutare a rinforzare il fusto del capello, ma non lo ristruttureranno, tali danni possono essere risanati solo con tempo, sacrificio, pazienza, ma soprattutto le forbici!



"L’henné addizionato con picramato di sodio è dannoso". Questa frase, corretta se analizzata con criterio, ahimè è altrettanto equivoca e dunque per lungo tempo è circolata la credenza che il picramato di sodio rovini i capelli. Questa sostanza non è eco-compatibili, ciò significa che danneggerà l’ecosistema, ma non la salute dei nostri capelli. Il picramato di sodio diventa tossico per l’organismo in caso di allergie o se il prodotto non rispetta il dosaggio permesso dalla legge.



"L’henné e le erbe tintorie non coprono i capelli bianchi", assolutamente non vero. L’henné, come dovremmo sapere tutti arrivati fin qui, lega permanentemente alla cheratina del capello pertanto avrà perfetta copertura dei bianchi. Diverso il discorso per miscele ti erbe tintorie -contenenti una percentuale di Lawsonia e non- le quali richiederanno di più pose ed eventualmente un doppio passaggio per aderire correttamente al fusto. 



"L’henné non prende sul film siliconico" ed anche in questo caso l’informazione è errata. Nonostante non sia una pratica in linea con la nostra filosofia, è doveroso menzionare l’esistenza di numerose testimonianze che affermano il contrario. L’henné sui capelli trattati con prodotti dal pessimo INCI si può fare, ma si potrebbe fare ancora di più passando ai prodotto privi di sostanze controproducenti per la salute della nostra chioma, m sopratutto per l'ecosistema! 



"L’henné è lavante" anche qui ci troviamo di fronte ad un falso mito dato da un’affermazione veritiera. L’henné è in grado di assorbire parte del devo presente sul capello, e pertanto potrebbe dare l’idea di aver lavato, ma la Lawsonia Inermis non contiene saponine, pertanto non ha alcuna proprietà lavante. 



È vero che dopo l’henné non posso farmi lo shampoo per tre giorni? No, non è vero. Si può fare, ma da un lato se si è fatto l’henné sui capelli puliti non ce n’è bisogno, dall’altro sarebbe preferibile evitare perché si va solo a scaricare il colore più in fretta il colore. La storia dei tre giorni è legata al fatto che in questo periodo di tempo il Lawsone aderito alla cheratina continua il processo ossidativo, pertanto il colore si deve assestare e si consiglia quindi di evitare lo shampoo



"L’henné schiarisce i capelli". Henné ed erbe tintorie non sono in grado di schiarire, proprio perché tingono soltanto tono su tono. Possono dare riflessi che su basi scure daranno la parvenza di aver schiarito. Ma ripetiamo si tratta solo di un illusione ottica, poiché l’henné colora sommandosi al colore di partenza e non sottraendo pigmento. 



"L’henné non può essere decolorato": falso, l’Indigo può dare problemi, siccome la somma di blu e giallo danno origine al verde. Anche un henné con picramato, ricordiamo, può fare reazioni verdastre. Gli henné puri invece non faranno reazione in alcun modo. 
È possibile però che si faccia più fatica a far prendere la decolorazione (o tinta), ma questo in caso di una lunga stratificazione. 



"L’henné deve essere preparato con aggiunta di acidi o basici": sbagliato. 
L’henné tinge perfettamente da solo! L’aggiunta di tali sostanze ha l’unico scopo di virare tonalità a toni freddi o caldi, ma non sono indispensabili. La scelta della preparazione della pastella è del tutto soggettiva e a preferenza/esperienza del singolo.



"Malva e Althea sono la stessa erba". Assolutamente no! Sono appartenenti alla stessa famiglia, ovvero le Malvaceae. Ma la prima appartiene al genere Althaea ed è il nome deriva dal greco “álthomai/althain” che significa “guarire, risanare”. 
La seconda, invece, appartiene al genere Malva ed il nome deriva da una radice greca “μαλ” ed ha il significato di “molle” poiché dai tempi più antichi le si riconoscono proprietà emollienti, lenitive ed antinfiammatorie.



"La Cassia è henné neutro", purtroppo su questo argomento c’è molto da chiarire. -Tralasciando che la definizione di “henné” si riferisce esclusivamente alla Lawsonia Inermis e che l’uso improprio della parola è solo un’adattamento- La Cassia essendo in grado di donare tonalità dorate ai capelli più chiari è un “riflessante naturale”. Dunque se appartiene alla categoria di erbe tintorie ad onor di logica non può essere definita neutra. Viene infatti più correttamente definito “henné biondo”, soprattutto se miscelato ad erbe in grado di potenziarne la resa tintoria. Il Sidr, invece, essendo del tutto incolore, è correttamente (seppur improprio) nominato henné neutro. 



...È TUTTO, PER ORA!



Questo è forse uno degli articoli più impegnativi, in quanto in continuo aggiornamento, pertanto chiediamo il vostro contributo. Se per caso foste a conoscenza di ulteriori miti da sfatare, non esitate a contattarci, provvederemo ad aggiornare l’elenco il prima possibile! 







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